Venerdì santo 7 aprile 2023 Davanti al Crocifisso

Pubblicato giorno 3 aprile 2023 - Senza categoria

Mi fermo davanti al Crocifisso: mi fermo a contemplare il mistero di dolore e di morte che fa da
preludio alla risurrezione.
Tocco il legno di quel patibolo sul quale Gesù è stato issato, il legno bagnato dal suo sudore e dal
suo sangue. E penso che questo strumento di morte, ora è diventato per tutti noi l’albero
della vita. È lui, il Cristo, che lo ha trasformato, con il suo amore.
Guardo i chiodi che hanno fissato il suo corpo. È così che hanno tentato di fermarlo, di impedirgli
di continuare il suo ministero di consolazione e di guarigione.
Quelle mani che hanno toccato i lebbrosi, che hanno rialzato i paralitici, che hanno spezzato
il cerchio diabolico dell’isolamento e della schiavitù, quelle mani che hanno spezzato il pane per
sfamare le folle. Mani destinate a rimanere per sempre aperte per accogliere con tenerezza
e misericordia tutti coloro che invocano perdono e domandano di essere trasfigurati dalla sua bontà.
Quei piedi che hanno percorso le strade degli uomini, quei piedi coperti dalla polvere, affaticati dai
lunghi percorsi, quei piedi che lo hanno portato da tante persone, in tante case, per condividere le
sofferenze e aprire orizzonti di speranza.
Contemplo il volto di Cristo, che reca i segni di una notte di patimenti e di ingiurie, le tracce
dell’abbandono e dell’angoscia, delle battiture e degli sputi. Su quel capo la corona di spine fa
scendere piccoli rivoli di sangue.
Medito davanti al costato aperto dalla lancia del centurione. D’ora in poi nessuno potrà più
parlare di un Dio beato nella sua solitudine. Nel Cristo, infatti, egli si rivela come il Dio trafitto per
amore, colui che fa scendere sulla nostra terra l’acqua e il sangue che rigenerano a vita nuova. È un
Dio che ha accettato di aprirsi, di svuotarsi, di offrirsi per salvare, per strappare al potere del male.
È un Dio che non ha pensato a salvare se stesso, ma ha accettato di perdersi per salvare l’umanità. È
un Dio che non ha chiesto la vita degli altri, ma ha offerto la sua.
(Roberto Laurita – SdP 545 Queriniana)

Don Gianfranco Quadranti