Oratorio della Madonna delle Grazie

Cenni storici

Quanto l’attuale museo d’arte era sede dell’”hospitium pauperum Sancti Johannis” (un ospizio per poveri ed ammalati dedicato a San Giovanni), questo oratorio ne era la chiesa “e di tutto il complesso medio esso rappresenta la sola testimonianza superstite”.
Parecchie modifiche sono state apportate lungo i secoli; nel seicento venne demolita l’abside che dava sulla piazzetta di San Giovanni e si dimezzarono le dimensioni dell’interno.

Esterno

La facciata, semplice, risale al Seicento e lateralmente alla porta presenta due finestre devozionali con grata; chi voleva sostare in preghiera poteva prendere l’acqua benedetta dalle due acquasantiere in marmo di Arzo. In alto a destra, una lastra recante lo stemma dei Serviti invita gentilmente il pellegrino a sostare, promettendo salute e riposo.
Nella facciata destra, prospettante via Ginnasio, i restauri hanno riportato alla luce quel che resta dell’antico edificio medioevale: al centro, una porticina d’ingresso murata e sormontata da una lunetta; in alto, gli archetti pensili, che hanno i peducci ornate con teste di mucche e capre, alcune riconoscibili, altre invece provate dal tempo. Esili monofore a doppio strombo alleggeriscono la compattezza della muratura, offesa purtroppo da due finestre abusive.

Interno

È costituito da un’aula a pianta quadrata, coperta da una volta a botte che reca un’ornamentazione neoclassica. La parete in fondo è ricoperta da stucchi della metà del Seicento. L’artista resta ignoto.
L’altare vivacizza ulteriormente la candida luce degli stucchi con i ritmi spezzati della sua maestosa inquadratura architettonica: due colonne corinzie reggono la trabeazione interrotta da due angeli seduti. L’altare racchiude una lunetta di grande valore artistico. Al centro è raffigurata la Madonna con il Bambino, ai lati San Giovanni evangelista e S.Caterina d’Alessandria.Si pensa che il dipinto sia da attribuirsi ad un allievo della scuola giottesca.La data di esecuzione pare attendibile verso il 1350.