Chiesa Parrocchiale

Cenni storici

Prima dell’attuale, ci furono due chiese una romanica e una barocca che sorgevano nell’odierna Piazza del Ponte.
Tra il 1632 e il 1638, venne costruita la seconda chiesa parrocchiale dei santi Cosma e Damiano ed ingrandito nell’anno 1615 l’oratorio quattrocentesco di S. Nicolao sul monte della Stella.
Agli inizi del 1600 nel piccolo borgo di Mendrisio, che contava appena ottocento anime, c’era un grande fervore religioso, culturale ed edilizio, che si esprimerà nello stesso secolo con la ricostruzione della chiesa di S. Maria, la decorazione della prima chiesa di S. Giovanni, l’ampliamento della chiesa medioevale di S.Martino ai prati ed il rifacimento della volta della chiesa di S. Sisinio alla Torre, che fu parrocchiale fino al 1877.
Il borgo andava nel contempo urbanisticamente rinnovandosi e la popolazione accresciuta, reclamava una nuova e più vasta chiesa parrocchiale, la terza!
Fin dal 1807 esisteva un progetto del notissimo architetto Simone Cantoni di Muggio ma i piani non furono mai accettati dalla committenza che preferì, nel 1847 affidarli all’arch. Luigi Fontana.
Nel 1861 iniziarono i lavori e proseguirono, a causa di molte sospensioni, fino al 1875.
Il 26.09.1875 ebbe luogo la benedizione del tempio mentre la consacrazione episcopale fu compiuta il 6 novembre 1887 da mons. Vincenzo Molo, vescovo titolare di Gallipoli e secondo Amministratore apostolico del Ticino.

Esterno

Nella parte inferiore obbedisce ai canoni del gusto neoclassico, che prescrive un linguaggio lineare
ispirato alle costruzioni antiche: infatti il porticato ha tre archi retti da colonne e pilastri robusti
imita palesemente l’arco di trionfo romano.
Sopra il porticato, si alza un attico provvisto di quattro grandi cariatidi. Il campanile venne innalzato in un secondo tempo e più precisamente nel 1907 a complemento della facciata tutt’ora esistente.
Il precedente, menzionato una prima volta nel 1514 ebbe come solida base la vecchia torre medioevale
riconfermata nel 1938.

La Chiesa dei Santi Cosma e Damiano è l’unica dedicata a questi Santi nel Canton Ticino.
La scelta della dedicazione potrebbe indurci a considerare la tradizione ospedaliera del Magnifico
Borgo già viva nel 1200 con l’Ospizio dei poveri e dei pellegrini di S. Giovanni, tradizione che non è spenta nemmeno oggidì.
I patroni sono raffigurati con gli arnesi propri della loro professione.
Protettori dei medici, dei chirurgi e dei farmacisti, i Santi Cosma e Damiano furono oggetto di devozione personale, ma anche professionale.
Cosma sarebbe stato medico mentre Damiano farmacista o speziale.
La loro festa cade il 26 settembre ma la Messa votiva viene celebrata l’ultima domenica di questo mese.

Interno

Rientra perfettamente nei canoni del gusto neoclassico, ispirandosi all’antico: l’unica navata, con pianta a croce greca, riecheggia la struttura delle terme romane, mentre l’abside semicircolare richiama la basilica pretoria.
Gli alti basamenti su cui poggiano le solide semicolonne, il vigoroso cornicione e l’ampia calotta della cupola creano un complesso monumentale.
La mano abile di Luigi Fontana si dichiara e si esalta nel modo in cui la cupola si alza sui quattro pilastri senza legatura di chiavi, tenuta in sesto dal solo gioco connettivo dei laterizi. La Chiesa custodisce i resti del martire San Feliciano,  portato da Roma nel 1745 dal prevosto Giovan Battista Maderni.
I due altari laterali sono dedicati alla Madonna del S.Rosario e del Santo Crocifisso.
Il primo, in marmo rosso e nero con colonne, proviene dalla vecchia chiesa barocca opera di  Francesco Rusca detto ”Castello” di Campione.
La statua lignea, dipinta e dorata della Madonna del S. Rosario, in nicchia, è del secolo XVII. 17 quadretti dipinti su legno e su rame, entro cornici di stucco, contornanti l’altare, del pittore Francesco Torriani (1612-1681) eseguiti fra il 1654 e il 1659 rievocano i misteri del rosario.
La statua della Madonna del Rosario viene portata in processione ogni 50 anni a partire dal 1885. Dal 2010 però il solenne trasporto avviene ogni 25 anni.

L’altare del Santo Crocifisso, eseguito dalla Ditta F.lli Remuzzi di Bergamo (1934), è costituito da marmi vari.
La balaustra è in marmo di Arzo, su disegno dello scultore Enrico Camponovo di Mendrisio (1933) eseguita dal marmista Domenico Tattarletti. Il crocifisso era già presente nella vecchia parrocchiale.
L’altare-mensa con Tabernacolo, Ambone e Sedile, di bronzo e marmo è opera dello scultore Gian Paolo Bellini di Rancate (1974).

Curiosità

Lunghezza (compreso l’atrio) m 58
Larghezza (braccio trasversale) m 37
Diametro di base della cupola m 18
Altezza m 32 (dal livello del pavimento al lucernario)
Superficie mq 1517 (m 2,40 in più di quella del duomo di Como)