Chiesa di San Sisinio

Cenni storici

Questa chiesa, già juspatronato delle famiglie Bosia e Torriani, lo è ora della seconda soltanto, dato che la prima si è estinta nel 1816. La chiesa, molto antica, viene citata per la prima volta in un documento del 1276 e dieci anni dopo in un inventario dei beni appartenenti all’Ospedale comasco di San Lazzaro.Una data più remota ancora, il 1233, potè essere letta nel 1559 dal priore don Bosia su una delle due campane.I Santi dedicatari sono Sisinio, Martirio e Alessandro.
La chiesa di San Sisinio ha sempre costituito, un tempo come oggi, una parrocchia separata, retta dai Serviti dal 1454 al 1477 – poi la cura delle anime fu affidata per diversi secoli ad un priore.

Esterno

La facciata culmina in un frontone di stile neogotico e reca sopra la porta d’ingresso un’immagine di San Sisinio affrescata nel 1865 da Antonio Rinaldi (1816 – 1875).
Il Santo, che indossa la dalmatica ed ha le braccia aperte in atto di pregare, “è desueto dai modi del Rinaldi, da lasciar supporre che il pittore di Tremona abbia replicato una figura preesistente settecentesca”.

Interno

Possiede una sola navata, divisa da lesene abbinati di stucco lucido imitante il marmo e provviste di capitelli a forma di morbidi panni pendenti. Nel pavimento, vistosamente in salita, lastre cinquecentesche finemente decorate segnano le tombe gentilizie dei Torriani e dei Bosia. Nella controfacciata, fa bella mostra di sè l’organo antico, collocato nel 1768 e restaurato dal maestro Livio Vanoni nel 1794.
Le pareti della chiesa sono ornate da interessanti affreschi del 1816.
I due che si fronteggiano immediatamente dopo l’ingresso di devono al pennello di Francesco Catenazzi (1774-1830) e raffigurano Sant’Ambrogio e Sant’Agostino.
I due quadri successivi sono opera di Abbondio Bagutti  (1788-1850)