Una petizione per chiedere che la Svizzera sia consacrata a Maria il 1° maggio

Pubblicato giorno 27 aprile 2020 - Avvisi e inviti

Il 25 aprile scorso, festa di san Marco evangelista, papa Francesco ha diffuso una lettera a tutti i fedeli invitandoli a «riscoprire la bellezza di pregare il rosario a casa nel mese di maggio». Nella Chiesa cattolica, il mese delle rose e del tempo dopo Pasqua è tradizionalmente dedicato alla devozione alla Madre di Dio. Per l’occasione, il pontefice ha anche scritto due preghiere alla Madonna, che egli invita a «recitare al termine del Rosario, e che io stesso reciterò nel mese di maggio, spiritualmente unito a voi». E proprio preghiere alla Madonna, ma anche richieste di consacrazione al suo nome, attraversano in queste ore il continente europeo e il mondo intero.

La Cei, in Italia, ha affidato l’intero Paese alla protezione della Madre di Dio, in questo momento di pandemia. Il presidente dei vescovi italiani ha fatto notare che l’atto di affidamento è legato anche alla festa di San Giuseppe Lavoratore: «Il mondo del lavoro è in gran parte bloccato ed è necessario che, pur nelle forme consentite, si faccia di tutto per farlo ripartire».

Ma anche in Svizzera c’è chi prospetta, tra i fedeli, la possibilità di consacrare la nazione alla Madonna il 1. maggio. La richiesta è indirizzata direttamente al presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri, mons. Felix Gmür e chiede che questa consacrazione avvenga anche per affrontare le conseguenze della pandemia: «Sono conseguenze pesanti, che riguardano i singoli, ma anche le famiglie, le imprese medio-grandi, l’intero Paese: sono danni di tipo psicologico, spirituale, ma anche materiale ed economico. La Chiesa da sempre, nella storia, è intervenuta a supportare l’umanità provata da piaghe, terremoti e altri fenomeni della natura pericolosi. La potenza del rosario e della preghiera a Maria, in queste occasioni, è stata molte volte provata».

MM

I promotori dell’iniziativa ricordano anche le precedenti consacrazioni a Maria, a partire da quella della Spagna e del Portogallo alla Madonna di Fatima, lo scorso 25 marzo, cui hanno fatto seguito l’iniziativa dei Vescovi dell’Albania, della Bolivia, della Costa Rica, della Repubblica domenicana, del Guatemala, dell’India, del Kenia, della Colombia, di Cuba, del Messico, del Nicaragua, della Moldavia, di Panama, del Perù e molti altri Paesi ancora. Il prossimo 1. maggio è stato scelto come data per fare altrettanto non solo dall’Italia ma anche dal Canada e dagli Stati Uniti.

La petizione può essere firmata qui.

Articolo dal portale cattolico svizzera catt.ch