Lo Spirito stesso è “il dono di Dio” per eccellenza, è un regalo di Dio, e a sua volta comunica a chi lo accoglie diversi doni spirituali. La Chiesa ne individua sette, numero che simbolicamente dice pienezza, completezza;
- Il primo dono dello Spirito Santo è dunque la sapienza. Ma non si tratta semplicemente della saggezza umana…E ‘vedere il mondo, vedere le situazioni, le congiunture, i problemi, tutto, con gli occhi di Dio. Questa è la sapienza. Alcune volte noi vediamo le cose secondo il nostro piacere o secondo la situazione del nostro cuore, con amore o con odio, con invidia… No, questo non è l’occhio di Dio. E ovviamente questo deriva dalla intimità che noi abbiamo con Dio, dal rapporto di figli con il Padre. Lo Spirito Santo rende allora il cristiano «sapiente».
- secondo dono, cioè l’intelletto. Non si tratta qui della capacità intellettuale di cui possiamo essere più o meno dotati. È la capacità di andare al di là dell’aspetto esterno della realtà e scrutare le profondità del pensiero di Dio e del suo disegno di salvezza.
- il dono del consiglio. Sappiamo quanto è importante contare sui suggerimenti di persone sagge e che ci vogliono bene. Ora, è Dio stesso, con il suo Spirito, a illuminare il nostro cuore, così da farci comprendere il modo giusto di parlare e di comportarsi e la via da seguire, lo Spirito Santo comincia a orientare i nostri pensieri, i sentimenti e le intenzioni secondo il cuore di Dio.
- Lui viene sempre a sostenerci nella nostra debolezza e questo lo fa con un dono speciale: il dono della fortezza. Ci sono anche dei momenti difficili e delle situazioni estreme. La Chiesa risplende della testimonianza di tanti fratelli e sorelle che non hanno esitato a dare la propria vita, pur di rimanere fedeli al Signore e al suo Vangelo.
- il dono della scienza… La scienza che viene dallo Spirito Santo, non si limita alla conoscenza umana: ci porta a cogliere, attraverso il creato, la grandezza e l’amore di Dio e la sua relazione profonda con ogni creatura. Tutto questo suscita in noi grande stupore e un profondo senso di gratitudine!
- dono della pietà. Questo dono non si identifica con l’avere compassione di qualcuno ma indica la nostra appartenenza a Dio e il nostro legame profondo con Lui, un legame che dà senso a tutta la nostra vita e che ci mantiene saldi, in comunione con Lui, anche nei momenti più difficili e travagliati. Si tratta di una relazione vissuta col cuore:
- Il dono del timore di Dio. Non significa avere paura di Dio: sappiamo bene che Dio è Padre, e che ci ama e vuole la nostra salvezza, e sempre perdona, sempre; per cui non c’è motivo di avere paura di Lui! Il timore di Dio, invece, è il dono dello Spirito che ci ricorda quanto siamo piccoli di fronte a Dio e al suo amore e che il nostro bene sta nell’abbandonarci con umiltà, con rispetto e fiducia nelle sue mani. Questo è il timore di Dio: l’abbandono nella bontà del nostro Padre che ci vuole tanto bene. Ma, stiamo attenti, il dono del timore di Dio è anche un “allarme” di fronte alla pertinacia nel peccato. Il santo timore di Dio ci mette in allerta: attenzione! Nessuno può portare con sé dall’altra parte né i soldi, né il potere, né la vanità, né l’orgoglio. Niente! Possiamo soltanto portare l’amore che Dio Padre ci dà, le carezze di Dio, accettate e ricevute da noi con amore. Papa Francesco