26 ordinaria – Amici della Parola Non è dei nostri 1 lettura Numeri 11, 25-29 – Vangelo Mc 9, 38-48

Pubblicato giorno 24 settembre 2021 - Senza categoria

La prima lettura richiama la libertà di Dio di scegliere persone come profeti suoi, anche nel mondo di oggi. Sappiamo individuarli? Sono ascoltati? Sono perseguitati? Non credi come noi, ti scomunichiamo: fuori!

Anche nella Chiesa la profezia è frutto dell’iniziativa divina, impossibile da controllare istituzionalmente; di fronte alle rimostranze – (allora di Giosuè, Mosè, dei profeti, oggi di Papa Francesco e altre voci) – anche oggi in questi avvenimenti sentiamo la ratifica della libertà di Dio. Per noi oggi è un richiamo all’accoglienza

delle manifestazioni divine, non racchiudibili o identificabili con istituzioni o gerarchie, dogmi o dottrine.

Dicono che ogni fondamentalismo ed ogni razzismo, ogni tradizionalismo ed ogni integralismo siano in fondo la conseguenza visibile di una malattia dello spirito, una sorta di fragilità, di inadeguatezza, di smarrimento davanti a uno scenario che, proprio perché ricco, è anche complesso. Solo Dio è libero, Dio è libertà!

In fondo, al di là delle apparenze, una divisa, un’etichetta, un gruppo, un leader o capo carismatico, un regolamento, sono un modo come un altro per sentirsi rassicurati, tranquillizzati. È vero: ognuno ha il diritto di scegliersi le protesi che più gli convengono… Questa è libertà…secondo noi? Gli apostoli erano orgogliosi, evidentemente, di appartenere al gruppo di Gesù. Noi oggi ? Noi praticanti dei riti testimoniamo la fierezza d’essere di Cristo? = cristiani? Le critiche all’interno della Chiesa cattolica le sentiamo come concorrenza sleale? Infrazione ai codici di comportamento religioso? Non sappiamo a quale di queste ragioni Giovanni e i suoi compagni si siano appellati. Vedi il testo del vangelo di oggi! Certo è che fermano quel tale, gli proibiscono di continuare «perché non era dei nostri». Ma Gesù ha un parere diverso.

Ma allora – obietterà qualcuno – che vantaggio c’è ad essere cristiani? Che cosa ci si guadagna, se non si ha neppure l’esclusiva dello Spirito Santo, l’accesso unico alla grazia, l’accaparramento della misericordia di Dio? Misericordia solo per noi? E per gli altri? Condanna sempre? In effetti Gesù non ha fondato la chiesa per affidarle il controllo assoluto sul suo marchio, ma per raggiungere uomini e donne di ogni tempo.

L’invito che rivolge ai suoi è di mostrarsi esigenti prima di tutto verso se stessi, non soltanto verso gli altri. E perché le cose vanno in questo modo? Semplice: perché Dio è libero e nessuno di noi può pretendere di confinarlo; perché Dio ha il cuore grande e nessuno può limitarlo ad amare solo alcuni; perché Dio è Padre di tutti e l’immagine che ha impresso in ogni creatura vale più di qualsiasi etichetta, pur scintillante.

Nel nome di Dio si può essere Chiesa ghetto?

La storia del cristianesimo insegna qualcosa??????

Don Gianfranco Quadranti