Pentecoste – Amici della Parola

Pubblicato giorno 20 maggio 2021 - Senza categoria

At 2,1-11 ;  Sal 103 ;  Gal 5,16-25 ;  Gv 15,26-27; 16,12-15

Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera

Pentecoste oggi ? festa per un più lungo weekend !

Pentecoste nel tempo che fu alle origini? Festa contadina del raccolto !

Pentecoste nell’ebraismo? Festa per il dono della Legge divina a Mosé!

Pentecoste nel cristianesimo? Festa del dono dello Spirito di Dio fondante la Chiesa!

Ma quale Chiesa? Quell’Una, Santa, Cattolica=Universale, Apostolica dei Figli di Dio!

Pentecoste festa del Popolo di Dio, Sacramento/Segno vivo di una Comunità/Comunione di Persone, Fratelli e Sorelle per la comune fede nel Dio fatto Uomo, Gesù Cristo, nato a Betlemme, morto a Gerusalemme, risorto nel giorno del passaggio/Pasqua, segno per il futuro eterno di tuta l’Umanità al banchetto della Vita eterna con Dio. 

Come realizzare tutto ciò e con quale forza? Cristo asceso al cielo/ritornato a Dio Padre, manda lo Spirito, il Consolatore, l’avvocato difensore dal Maligno, l’Aiutante!

Il dono dello Spirito  è il grande frutto e il pieno compimento della Pasqua. Il Signore risorto realizza ogni sua Parola. Proprio nel luogo dove un giorno, seduto alla mensa della Cena, egli ha promesso agli apostoli il dono dello Spirito, ora fa scendere su di loro il fuoco divino. Quella fiamma ancora oggi riscalda e unisce, illumina e purifica, guidando i credenti alla verità.

Contemplare il mistero di Dio. Che cosa evoca e racconta Pentecoste della bellezza e della grandezza di Dio? Che cosa ci dice per la nostra vita, le nostre esperienze, per il presente e sul futuro? Chi è per noi lo Spirito Santo?

Meditiamo.  Dio è sempre più grande, sempre oltre e sempre altro rispetto alle nostre parole, ai nostri discorsi, alle nostre speculazioni. Non ci sono competenti, esperti o periti su Dio: ci possono essere studiosi dei libri e della storia, ma solo chi è vicino a Dio, perché da lui si lascia avvicinare, può dire, o meglio, può testimoniare qualcosa del suo mistero.

Dio è la fonte e l’abisso della realtà; egli avvolge e attraversa, precede e supera ogni altra realtà. Le persone più competenti per parlare in qualche modo di Dio sono le persone più vicine a Dio e a Gesù Cristo; e anche i poeti, perché il linguaggio evocativo della poesia è più efficace del linguaggio descrittivo e affermativo degli studiosi.

Il frutto più bello: la comunione. Lo Spirito scende sugli apostoli mentre stanno insieme in quella stanza al piano superiore a Gerusalemme, che custodisce il ricordo del sapore del pane che Gesù spezzò per loro. Il dono del Paraclito diventa “carica” divina per una duplice comunione: la comunione con il Signore, cresciuta nella sequela e celebrata nell’Ultima cena, e la comunione fraterna, per accogliere e testimoniare la presenza rinnovatrice dello Spirito.

 I frutti dello Spirito. L’appello dell’Apostolo Paolo è chiaro e non lascia spazio alle ricerche di un confortevole compromesso. Lo Spirito permette all’uomo di abbandonare la via disgustosa dei vizi e di assaporare la vita nuova in Cristo. L’illusione seducente del peccato è stata smascherata e sconfitta dalla croce di Cristo. Chi si lascia guidare dallo Spirito del Risorto è consapevole che la vittoria pasquale produce i frutti saporiti delle virtù, che rendono la vita più bella e umanamente interessante.

Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.

Don Gianfranco Quadranti