AVVENTO nuovo anno liturgico C – AMICI DELLA PAROLA VEGLIATE E PREGATE. IL SIGNORE STA RITORNANDO!

Pubblicato giorno 26 novembre 2021 - Senza categoria

Abraham Joshua Heschel,  rabbino e filosofo polacco, che visse e insegnò per gran parte della sua vita negli Stati Uniti, dove era emigrato durante il nazismo, nel suo libro: Il sabato, il suo significato per l’uomo moderno, Rusconi, Milano 1972, scrive:

“La civiltà tecnica è la conquista dello spazio da parte dell’uomo. È un trionfo al quale spesso si perviene sacrificando un elemento essenziale dell’esistenza, cioè il tempo. […] Tuttavia, avere di più non significa essere di più: il tempo è il cuore dell’esistenza.

Esiste un regno del tempo in cui la meta non è l’avere ma l’essere, non l’essere in credito ma il dare, non il controllare ma il condividere, non il sottomettere ma l’essere in armonia. La Bibbia si interessa più del tempo che dello spazio. Essa vede il mondo nella dimensione del tempo, e dedica maggiore attenzione alle generazioni, agli eventi, che ai paesi, alle cose; si interessa più alla storia che alla geografia.

Il tempo è breve; devo essere pronto a liberarmi di ogni mia presunzione. Ogni momento reca con sé una grande distinzione, […] poiché nessun istante ha dei precedenti. Il tempo non mi aspetta; devo tenermi pronto. Ogni momento è un nuovo arrivo della presenza di Dio nel mondo. Questo arrivo chiede di essere salutato, chiede che l’umano abbracci il divino. Il tempo è breve, e perciò devo essere pronto a vivere il torrente della meraviglia. Non devo perdere ciò che non si ripeterà mai più (58).”

Con un linguaggio e con immagini ben conosciuti al suo tempo, Gesù domanda ai discepoli di non lasciarsi impaurire dai perturbamenti storici, da inganni e avversità. Il corso degli eventi non è abbandonato al caso, ma è «nelle mani di Dio». Il discepolo deve vegliare, nella fiducia e nella speranza, senza lasciarsi fuorviare da preoccupazioni mondane, né cedere ad una vita disordinata. La preghiera sarà il suo nutrimento costante, la sua fonte di luce (vangelo).

IL TESTO BIBLICO Lc 21,25-28.34-36

PREGHIERA

Che cosa vuoi da me, Signore?

Io non sono sempre capace di accoglierti, non sono disposto a mettermi per la strada che tu stai tracciando. Mio Dio, non permettere che io mi rassegni al mio egoismo. Portami dove vuoi tu, quando e come tu vuoi. La tua parola è efficace, è una parola d’amore, flebile, che si propone con dolcezza, si offre e rispetta la mia libertà, mi raggiunge, ma non pretende di convincermi a tutti i costi.

Grazie, mio Dio, per questa tua Parola che è debole come ogni persona che ama, che è sempre più sussurrata che gridata, che porta con sé la tua compassione e la tua simpatia, la tua bontà e la tua verità.

Don Gianfranco Quadranti