Ascensione C – Amici della Parola Dal Vangelo secondo Luca 24,46-53

Pubblicato giorno 20 maggio 2022 - Senza categoria

Gesù risponde alla tristezza dei discepoli, provocata dal suo annuncio che presto se ne sarebbe andato, con la promessa dello Spirito: “È bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore”. Mandando loro il suo Spirito, Gesù sarà presente in loro. Ma la sua presenza non sarà puramente esteriore. Con la discesa dello Spirito, la sua assenza si trasformerà in una forma di presenza più profonda, più reale. Attraverso noi cristiani. Siamo stati così se guardiamo alla realtà storica fino a oggi?
Nel corso della sua vita terrena, Gesù era stato respinto dagli Ebrei e stava per essere condannato a morte. Lo Spirito rivisiterà questo avvenimento, provando ai discepoli che il peccato è dalla parte del mondo (perché non ha creduto in lui), che la giustizia è dalla parte di Gesù (poiché la sua vita non termina nel sepolcro, ma ritorna al Padre) e che è il principe del mondo ad essere condannato. Che fiducia ha Dio in noi! Non condanna noi ma “il principe di questo mondo, Satana”. Non lasciamo che lo sbaglio, il peccato, il male fatto, abiti in noi: pentiamoci perché abbiamo ascoltato Satana, il primo responsabile. Lasciamo che sia Gesù a agire in noi!

Lo Spirito Paraclito – il difensore – diventa un antidoto alla tristezza che attanaglia i cuori dei discepoli nel momento in cui Gesù se ne sta andando e, nello stesso tempo, alla persecuzione che si scatenerà contro di loro. Oggi dobbiamo riscoprire questa grande fiducia di Dio: lasciamoci rigenerare da questa fiducia. 

Comunichiamo nei nostri volti, nelle nostre parole, nei nostri stili di vita, questa fiducia che ci è stata donata e che Dio non ha nessuna intenzione di riprendersi.
Alziamoci questa settimana, ogni mattina, con questa parola nel cuore: fiducia, fiducia, fiducia. E spargiamola attorno a noi! E ricordiamo: da che cosa ci riconosceranno?
Dall’amore. Amore e fiducia vanno a braccetto! Viviamo così noi cristiani?

Siamo testimoni, di che cosa? come? Rimanere nel tempio, è fonte di intimità con Dio per la missione o è solo comodità per non impegnarci?

Don Gianfranco Quadranti