Amici della Parola – 23 Ordinaria C Domenica 4.09.2022 Sapienza 9.13-18 – Vg Luca 14,25-33

Pubblicato giorno 30 agosto 2022 - Senza categoria

Quasi un dialogo, a domande e risposte, è quello che si intesse tra la prima lettura e il vangelo di questa domenica. Al centro è la sapienza: segreto della vita in pienezza e via della salvezza. Da una parte le domande del credente (prima lettura) – quale uomo potrà conoscere, con le sue sole forze, il volere di Dio? – ridicono il limite della sapienza umana ed evocano la condiscendenza di Dio, il suo farsi incontro proprio dentro quei limiti. Dall’altra parte il vangelo esplicita una risposta e rivela qual è la sapienza gradita a Dio. Gesù la incarna nell’eloquenza dei gesti e delle parole di tutta la sua vita e la annuncia ai molti che lo seguono come stile che caratterizza il discepolo.

Molto esigente quello che Gesù domanda, lontano dalla comfort zone dei nostri pensieri. Questa radicalità, tuttavia, non mortifica la vita. La libera, anzi! Le dà ordine e priorità nuovi. Permette di ritrovare il cielo a portata di mano, nel cammino di ogni giorno. Ho mai pensato che Dio, per primo, sia uscito da sé, si è incarnato per amare me? Sapienza è uscire da sé!

Chi non odia… non può essere mio discepolo. 

Come può Gesù domandare di odiare? Odiare non è un sentimento ma un atto che dice radicalità della scelta; o il Cristo o gli altri, o il Cristo o se stessi, o il Cristo o i propri averi. Che sentimento ho verso Gesù? Come vivo il mio rapporto con Lui? Sono coerente ogni momento?

La vita come Via crucis dietro di lui.

Portare la croce significa apprenderne la logica di Gesù, affrontare la vita con la nostra capacità di amare, di offrire tutto noi stessi, come fa Lui! Le due brevi parabole – del costruttore della torre e di colui che parte per andare in guerra – richiamano dinamiche fondamentali della nostra vita: costruire e lottare. Costruisco fraternità? Lotto vivendo in me sincera umanità, così che gli altri vedano e facciano altrettanto?

 

Preghiera

Tu metti il dito nella piaga, Gesù, e poni subito in evidenza la fragilità estrema della nostra fede. In effetti, che cosa siamo disposti a fare per te e fino a che punto siamo pronti a seguire i tuoi comandi? Nello zaino della nostra vita abbiamo messo anche il tuo Vangelo, ma sta lì, schiacciato tra mille altre cose. Riuscirà la tua Parola a convincerci quando ci troveremo su sentieri poco battuti, in cui si avanza solo a forza di volontà? Perché non ti accontenti della simpatia che proviamo per te? Gesù, tu vuoi ben altro da noi: i tuoi discepoli non possono fare gli spettatori, ma devono giocarsi la vita per te, con te. Solo così si costruisce e si vive l’essere tua Chiesa, Una, Santa, Universale nella successione apostolica. Amen.