5 ordinaria C – Amici della Parola Dio cerca collaboratori

Pubblicato giorno 3 febbraio 2022 - Senza categoria

«Dio, l’eterno chiamante ». Impegnato in questo infaticabile, insaziabile, lavoro: tessere un dialogo e una relazione di amore con l’uomo. Possiamo sentirci quasi forzati a rispondergli! Vocati (vocazione) a condividere la Sua e nostra vita, con tanti fratelli e sorelle,  ai quali siamo mandati, come profeti e pescatori di uomini, in forza del nostro battesimo. Le pagine della Scrittura ripropongono questa dimensione divina e umana, e rilanciano la gioia, per Dio e per l’uomo, di amarsi.

Dio cerca collaboratori perché non vuole fare tutto da solo. Dio chiama a prendere parte al suo progetto, ma non come figuranti. Fa appello all’intelligenza e al cuore, alle risorse e alla volontà di ogni persona. Ma cosa chiede innanzitutto a coloro che accettano di vivere quest’avventura? La risposta ci viene proprio dal vangelo di questa domenica.  Come l’apostolo Simone dire: «Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla». Nella sua voce pare di sentire l’eco di tante altre voci: preti, suore, operatori pastorali impegnati nei più diversi servizi che devono constatare, talvolta con amarezza, che il loro lavoro non è servito a nulla. Sono tornati a mani vuote. È il tempo dei bilanci in rosso, delle iniziative finite male, delle proposte che hanno avuto una risposta scarsa. Ma è anche il momento in cui a domandarci di riprendere il largo è proprio lui, Gesù.

Continua a farci capire che chi collabora con Dio non si trova dentro una logica imprenditoriale o di mercato, ma di grazia. Così la meraviglia e lo stupore diventano l’ordinario. Così le scelte strane talora risultano più produttive di quelle che appaiono ben ponderate.

È l’esperienza di tutti coloro che decidono di offrire a Dio parte del loro tempo, delle loro capacità, delle loro energie. Ecco perché le reazioni di Simone devono essere anche le nostre.

«Getterò le reti, Signore, perché sei tu a chiedermelo». Non in forza delle mie previsioni, della mia competenza, ma perché me lo chiedi tu. È la forza della fede che sostiene qualsiasi autentica azione pastorale.

Accanto ad essa c’è comunque la percezione, netta, che avviene qualcosa di grande attraverso collaboratori decisamente inadeguati: «Allontanati da me perché sono un peccatore». 

È la coscienza della propria pochezza, che paradossalmente non costituisce un ostacolo, ma una risorsa, perché rende disposti a compiere la volontà di Dio, a seguirlo anche quando tutto sembra andare per il verso sbagliato.

La risposta di Gesù lo dimostra ancora una volta. Gesù non cerca collaboratori perfetti, uomini e donne privi di incrinature e di ferite, ma gente disposta a dargli fiducia. Sarà lui a trasformarli in autentici «pescatori di uomini».

Nella mia vita da chi sono mosso? Come vedo la presenza del Signore? Come lo accolgo nell’altro?

Don Gianfranco Quadranti