4 Avvento A – Amici della Parola Giuseppe l’ultimo anello di una lunga catena.

Pubblicato giorno 16 dicembre 2022 - Senza categoria

Non temere: la profezia si compie, anche in me!

4 domenica di Avvento: la venuta del Signore diviene concreto annuncio di incarnazione con le parole del profeta Isaia (prima lettura) che annuncia la nascita di un bambino e sarà chiamato Emmanuele (Dio con noi!). Dio mantiene la parola promessa, sempre, confermata nella dinastia del re Davide, di cui Giuseppe, ultimo discendente, totalmente senza alcun potere politico, che darà Nome, garantendo l’Umanità del Figlio di Dio.

La mia parola, le mie promesse, nei confronti di Dio, di Gesù, della Chiesa, degli uomini e donne con cui vivo, come la mantengo?

Una disponibilità larga.

Dio stesso, attraverso un sogno, metafora di un’esperienza spirituale intensa, di un lavoro di discernimento profondo, ha chiesto a Giuseppe di accogliere in casa Maria e di riconoscerne legalmente il figlio, assumendo il compito di padre adottivo. Giuseppe si rende disponibile, accoglie nella fede-fiducia una situazione straordinaria e sconvolgente.

Nella mia vita ho avuto momenti sconvolgenti, dolorosi, incomprensibili e come mi sono confrontato umanamene? Ho pensato al Signore che mi chiedeva responsabilità verso me, verso gli altri? La mia fede cristiana che ruolo ha giocato? Mi sento persona aperta e disponibile, perché amo Gesù?

Accogliere la vita come mistero.

Molto spesso nella nostra esistenza ci possono essere fatti o situazioni difficili da accettare perché noi vorremmo porre il controllo su tutto, come se ogni cosa dipendesse da noi. Ebbene, Giuseppe ci invita e ci aiuta ad essere più disponibili, a fidarci, ad accogliere la vita non come un programma prestabilito da noi stessi, ma come mistero nelle mani di Dio, che desidera la salvezza nostra e del mondo.

Prego

Gesù, Dio ha scelto per te un padre che è innanzitutto un uomo giusto. Non perché rigoroso nell’osservare quello che è prescritto dalle regole. Giuseppe è giusto perché delicato, discreto e ben attento a non mettere in imbarazzo Maria, scegliendo tra le diverse possibilità quella che l’avrebbe meno umiliata. Giuseppe è giusto perché l’amore per Maria è più forte di qualsiasi orgoglio ferito. Gesù, donaci padri come Giuseppe, che accettano di fare la loro parte, guidati dall’amore per la loro sposa, preoccupati di preparare alla vita le creature loro affidate.

Don Gianfranco Quadranti