3a avvento C Amici della Parola Luca 3, 10-18 «Che cosa dobbiamo fare?»

Pubblicato giorno 10 dicembre 2021 - Senza categoria

Una domanda semplice, concreta, che rivela la disponibilità a cambiare, la voglia di impegnarsi, il desiderio di prendere sul serio l’annuncio del profeta. Non è cosa da poco questa domanda. È il segno che il cuore, il centro dell’esistenza, è rimasto veramente colpito. 2021 anni quell’interrogativo. Ma oggi, riguardo a me, quella domanda la sento dentro? La rivolgo a Colui in cui dico di credere?

La Parola che viene da Dio, e che il profeta oggi ci trasmette, è una finestra spalancata sul futuro, su un nuovo stile di vita, su punti di riferimento che non sono più quelli di prima. Non solo la pandemia obbliga a darsi risposte e modalità nuove d’esistenza. E’ l’interiorità, il mondo della vita spirituale, dell’anima che deve prendere la decisione più importante. È la volontà decisa di cambiare, anche se cambiare non è facile.

È lecito sognare in questa 3a domenica di Avvento? Ebbene io sogno che questa domanda fiorisca sulle labbra di tutti quelli che questa domenica si recheranno all’eucaristia, che provino realmente e intensamente lo stesso desiderio che animava le folle che erano andate da Giovanni.

Solo in questo caso le risposte di Giovanni faranno presa, riusciranno a toccare i nostri cuori. Ci chiede un’equità e una giustizia che significa rinuncia e condivisione. Rinuncia al molto superfluo che ci circonda, al troppo che ingiustamente sottraiamo a chi manca del necessario. Condivisione di quello che abbiamo e di quello che siamo, dei beni e delle risorse, delle cose e del tempo, soprattutto il donare vita.

Giovanni il Battista ci chiede onestà e coerenza. Oserei dire che ci chiede di rispettare la legalità, di fare la nostra parte di cittadini, non lasciarci tentare da forme più o meno velate di furto ai danni degli altri. Lo Stato non sono proprio gli altri? Ci chiede di abbandonare qualsiasi forma di violenza, di sopruso, di strapotere, tutto quello che può, in un qualche modo, opprimere, soffocare la libertà e la dignità delle creature di Dio. Ci chiede di accontentarci di quello che abbiamo, senza innescare una pericolosa spirale di manifestazioni di forza.

Qualcuno di voi giudicherà insopportabili questa riflessione, perché non spetta alla religione intromettersi nella realtà politica. Ancora oggi in Ticino troppi cristiani ritengono che il campo della fede e la pratica religiosa deve stare nel privato.

Non hanno ragione! Quella domanda viene accolta solo da chi vuol cambiare e aspetta sinceramente la novità di Dio. Ma come faccio a capirla quella novità? Solo prendendo decisione concreta, ora, oggi, subito. Svuotarmi dalle mie chiusure verso Dio e gli Altri. Attendere concretamente la venuta di Dio dentro la mia vita, oggi, subito! Altrimenti che natale sarebbe? Quello formale, tutto apparenza esteriore. Si è ridotto il Natale alle cose: Gesù è il prodotto commerciale, quindi che offesa alla carne, al corpo umano di Dio!

Decisi ,  come  Maria : “Eccomi, si compia in me la tua Parola!”

Decisi, come  Giuseppe :    “Prese con sé Maria sua sposa!”

Don Gianfranco Quadranti