34 Ordinaria CRISTO RE – Amici della Parola Lc 23, 35-43

Pubblicato giorno 18 novembre 2022 - Senza categoria

Quale identità di Gesù e del Crocifisso abbiamo in testa? Chi è Cristo per gli uomini e le donne di tutta la storia? E perché re? Siamo chiamati a governare, iniziando su noi stessi. Che popolo siamo davanti al nostro Re? Ci limitiamo ad ascoltare senza interiorizzare, come quanti assistevano alla morte in croce di Gesù? Ci basta guardare senza agire? I come distratti passanti su una strada fuori dalle mura di Gerusalemme? Le celebrazioni a cui partecipiamo ci coinvolgono veramente?

Le letture ci mostrano due volti del Cristo.

UN RE UMANO CROCIFISSO, consegnato nelle mani degli uomini, umanamente incapace di reagire a coloro che lo crocifiggevano e schernivano: un re fallito.

UN RE DIVINO CON CARATTERISTICHE PRECISE:

“è immagine del Dio invisibile”: è il volto storico del Mistero di Dio, strada per coglierne la possibilità unica e vera dell’incontro di ciascuno con Dio;

“tutte le cose sono state create per mezzo di Lui”: se nel nostro tempo le scoperte scientifiche ci fanno percepire la bellezza del cosmo, noi cristiani dovremmo sentire di più la responsabilità di salvaguardare la natura e la qualità della vita;

“Egli è prima di tutte le cose e tutto è in vista di Lui che è capo del corpo, la Chiesa”: mentre l’uomo ha scelto il peccato, quello di progettarsi da solo senza Dio, Lui per primo ci ama e ci riconcilia con il Mistero di Dio. Questo può farlo perché è il Vivente, il Risorto dai morti, il datore della vita.

“Lui è il Signore”: questa signoria regale crea comunione, invece di condannare a morte dona vita.

Questa è la regalità di Gesù uomo e Dio: questa è la regalità del cristiano che si pone in servizio della vita.  Oggi terrò lo sguardo fisso su colui che ha dato la sua vita per me: per questo posso finalmente essere libero dalla preoccupazione di salvare me stesso, perché egli mi ha già salvato, una volta per sempre. Gesù sei il mio Signore? Mio fratello? Qualunque Uomo e Donna li sento fratello e sorella? Come sono aperto all’Umanità? Come mi pongo  davanti alla diversità umana?

Fratel Charles de Foucould pregò così:

Padre mio, io mi abbandono a Te, fa di me ciò che ti piace. È per me un’esigenza d’amore il donarmi, il rimettermi nelle tue mani, senza misura, ma con confidenza infinita, perché Tu sei il Padre mio.

Sia lode a Gesù che gioisce nel renderci uguali a sé in questo servizio di amore verso tutti.

Don Gianfranco Quadranti