32 ordinaria – Amici della Parola “Credo la risurrezione dei morti e la vita eterna”. SIAMO ALLE ULTIME DOMENICHE DELL’ANNO LITURGICO C.

Pubblicato giorno 7 novembre 2022 - Senza categoria

 

La Parola divina richiama la risurrezione, non solo quella di Cristo nel mattino di quella Pasqua, ma richiama la risurrezione nostra. Tema difficile, ma ancora più necessario nella nostra cultura, nella quale Dio sembra assente, sembra essere il Dio dei morti. 

Noi in Occidente veniamo dalla cultura greco-romana. Loro parlando sulla morte e un possibile “dopo”, filosoficamente definivano l’uomo con un termine unico, “il mortale”.  Nel dopo le divinità, gli dèi. L’uomo invece finiva nel regno delle tenebre. Non parlavano di anima e corpo! Questa definizione avviene più tardi, oltre il tempo di Gesù, solo dopo Sant’Agostino, quindi nel IV secolo d.C.  Per i primi cristiani l’uomo è semplicemente, come nella cultura greca, un “essere mortale, il mortale!” Per questo la risurrezione di Gesù, le apparizioni nel suo corpo, in modalità diversa, sono una esperienza unica per gli Apostoli e per tanti altri testimoni, presenti nei Vangeli e nelle lettere di Paolo ai Corinti: “apparve a noi, a me e a più di 500 insieme…” Nei vangeli si conferma che: “prese un po’ di pane e di pesce arrostito, avanzi di quella povera cena, prese e mangiò”, e disse “Sono proprio io, guardate, toccate, non sono un fantasma, non abbiate paura!”

La vita umana trova la risposta definitiva che la Vita continua, oltre! È scritto che: “Cristo solo è il Primogenito risorto dai morti!”. Se Lui è il primo, noi saremo i “venienti dopo”. Solo per fede e speranza certa, noi cristiani siamo testimoni della reale certezza di una felicità eterna con Cristo, con i nostri cari, ai quali siamo legati nell’amore, vita per tutti. Tutti! Tutti, al di là delle religioni, delle culture, delle diversità, perché siamo appartenenti all’unica famiglia umana, pensata e voluta dal Creatore. Di questa vita eterna, Cristo è il “PRIMO UNICO SACRAMENTO”. Segni che siamo chiamati dall’Amore immenso di Dio Padre a vivere la Sua stessa vita divina. Lo diciamo, gli crediamo, pur nell’incapacità, per ora, di comprendere. La Chiesa di Gesù è Unica ed è Testimone della risurrezione. Non perché lo dice la Chiesa, ma perché Cristo ha detto che il Padre “darà cieli e terra nuova, dove Dio sarà Tutto in tutti”! 

Chi è Dio? E’ Dio dei viventi, vuole che l’uomo sia vivo e non vuole la morte dell’uomo.

Nei riti di commiato dai defunti rifuggiamo ormai da tempo dall’uso del tetro colore nero e dalla macabra ostensione di tibie e teschi degli arredi funebri barocchi di non lontana memoria. Stiamo attenti a non essere ingenui, a dimenticare che, proprio perché troppo ospedalizzata, ghettizzata, rimossa dalla nostra cultura, la morte diventa invece un evento che ti tocca da vicino e rivela ancor di più il dramma del non-senso della vita umana. Crediamo fortemente che è una esigenza reale che la materia, il corpo umano, ha in sé la necessità di esserci, di risorgere, nella modalità voluta da Dio Creatore, affinché l’ IO DELLA NOSTRA PERSONA possa relazionarsi nell’Amore con Lui e tra noi. La risurrezione non è un sogno, non è una idea, è realtà. Se non fosse così, che senso avrebbero le Sue Parole “Chi crede nel Figlio lo risusciterò a vita nuova.”

Nell’esperienza umana dell’uomo Gesù, Dio stesso si qualifica come “il Padre che risuscita il Figlio”. Se lo ha fatto per il Figlio perché non deve farlo per me, per voi, per tutti noi?

Solo in questa verità ultima giochiamo in sincerità la nostra esistenza eterna. Ci stiamo????????