27 ordinaria B – Amici della Parola Vangelo di Matteo 10, 2-16 E Gesù ammonisce tutti: «L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».

Pubblicato giorno 30 settembre 2021 - Senza categoria

Dio è Amore. Per amore ha voluto uscire da sé e chiamare all’esistenza la creazione e in essa l’uomo e la donna, creati a Sua somiglianza! Questo è la volontà di Dio. La famiglia voluta come fondamento della società umana, da sempre deve vivere l’amore umano sullo stile dell’amore divino. L’amore non può essere diviso e resta fondamento della società umana. Siamo arrivati da noi in Svizzera ad approvare nella Legge che il matrimonio sia possibile per tutti, in tutte le situazioni sessuali di genere che conosciamo.  Come cristiani dobbiamo amare tutti e gioire che tutti possano amarsi, ma non possiamo accettare il cambiamento della famiglia come Dio la vuole. 

L’uomo ha osato separare! Dio rispetta la libertà umana e continua ad amare ogni Persona al di là del genere sessuale condiviso. Quanto al matrimonio c’è in giro, purtroppo, una certa aria di catastrofismo. È certo che il divorzio non è una trovata della società permissiva del XX secolo. Esisteva tra i greci ed i romani, ed anche tra gli ebrei. Gesù conosce bene la situazione, ma sa anche che il piano di Dio è un altro: un amore indissolubile e fedele, aperto alla vita, ad immagine dell’amore stesso con cui Dio ama gli uomini.

Difficile, duro? Sì, ma non impossibile. L’amore autentico è – non da oggi – una pianta rara. Splendida e feconda di frutti, ma anche delicata. Chiede attenzione, cura, continuità. Normalmente lo si confonde con la passione, è stato ridotto all’atto sessuale e ciò ha creato una confusione enorme, fino a dimenticare l’aspetto spirituale dell’amore verso la Persona con cui si vuole condividere l’esistenza. È sentimento, affetto, tenerezza, ma anche volontà, tenacia, sforzo. La formula del consenso matrimoniale nel rito cattolico è piuttosto “strana”. È una promessa, non una dichiarazione d’amore. Non è giocata solo al presente («Ti voglio bene»), ma ipoteca il futuro, tutto il futuro che una Persona ha davanti. E comincia dalla fedeltà, una fedeltà che si assicura «nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia». Perché partire proprio dalla fedeltà? Perché chi ama viene allo scoperto, si espone, e quindi è anche terribilmente fragile. La fedeltà è l’assicurazione di essere considerato “unico” e di poter contare sempre, in ogni frangente, sull’amore dell’altro. Quando le cose vanno bene, quando c’è da tener duro per andare avanti. Dopo, naturalmente, viene anche la promessa di “amare” e di “onorare” l’altro: volergli bene, ma anche rispettare la sua dignità, la sua originalità, la sua diversità.

Nelle parole sacramentali del matrimonio cristiano cattolico chi promette fedeltà, amore e rispetto fa appello alla «grazia di Cristo». Non è possibile amarsi al modo di Dio se Gesù resta fuori dalla porta di casa!  Tutto qui la causa dei fallimenti! È a lui che si deve fare continuamente riferimento, se si vuole far crescere la pianta preziosa dell’amore. Quando verrà a mancare la fedeltà anche nei matrimoni di genere, non mancheranno litigi, violenze, rifiuto, ri-separazioni. Coerente con il vangelo di Gesù, con la volontà di Dio, il cristiano dovrà sempre amare chiunque nel rispetto, senza giudicare, proprio perché Dio continua ad amare ogni Persona. Stiamo vicini, aiutiamoci, comprendiamoci, sosteniamoci con Amore e sentiremo Dio dentro questo Amore. Solo così la Parola di Dio viene vissuta, amata, testimoniata.

amore e fedeltà sempre !

Don Gianfranco Quadranti